1.1.4.2 Le ipotesi universaliste e l’approccio tipologico
Si differenziano dagli studi appena descritti alcuni lavori dedicati al rapporto tra sostrato delle lingue di contatto africane e tipologia (Siegel, 1990; Sebba, 1987), nei quali emerge che alcune caratteristiche riscontrabili in pidgin e creoli, generalmente attribuite dai sostratisti al contatto con le lingue africane, sono in realtà tratti tipologici riscontrabili nella maggior parte delle lingue di contatto, a prescindere da un eventuale contributo delle lingue africane o europee.
Questa ultima considerazione lascia il terreno a una prospettiva universalista, secondo la quale una lingua in fase di crescita verso la stabilizzazione – dunque ancora in una fase che potremmo dire gergale – costruisce la propria struttura grammaticale seguendo quella che appare come una gerarchia universale, passando da fasi di crescita sintattica e morfologica che risultano in qualche modo prevedibili, collocandosi in un tipo linguistico tendenzialmente isolante e tendendo, anche solo in seguito – nella fase di espansione – a un tipo agglutinante (Mühlhaüsler, 1986).
A simili conclusioni sono giunti gli studiosi che hanno lavorato nel solco degli studi di Bickerton (1981, 1984), i quali individuano in un fondamento biologico la crescita di categorie linguistiche tipica nelle lingue in formazione. Turchetta (2009) definisce questa visione come determinista; tale considerazione deriva dal fatto che al meccanismo individuato da Bickerton (1984) – chiamato bioprogramma (ing. Bioprogram) – sarebbero da imputare anche i meccanismi di crescita nell’acquisizione della prima lingua.
L’idea di un meccanismo innato, interno alle persone, che aiuterebbe la crescita di una varietà di lingua nuova nata dal contatto tra due preesistenti, induce a considerazioni di natura acquisizionale sia a livello individuale, che a livello sociale.
Se sull’origine di pidgin e creoli possiamo notare la contrapposizione di più argomentazioni e ipotesi, nondimeno esse evidenziano un dibattito scientifico vivace e tutt’ora aperto.
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