3.3.1 Un esempio di analisi conversazionale

Riportiamo ora un piccolo estratto dalla sequenza, seguito da una breve analisi, per permettere al lettore non specialista di familiarizzare, da subito, con la metodologia analitica della CA.

Nel turno di parola 771 (d’ora in poi indicato: t. 771) S., in sovrapposizione con quanto al turno precedente (v. appendici), pone una domanda all’insegnante riguardo al significato del termine après, convinta del fatto che sia una parola italiana, vista la grande occorrenza del termine durante le parti precedenti della sequenza e del suo utilizzo da parte dell’insegnante al fine di spiegarne il significato alle compagne N. e R. (con tutta probabilità, l’occorrere del termine è comune anche nella struttura di accoglienza, perciò S. richiede esplicitamente una conferma delle proprie ipotesi).

Nel turno successivo (t. 772), l’insegnante – nonostante la domanda fosse esplicita – non spiega direttamente il significato del termine, ma si limita a ridefinirne i ‘confini’ spiegando che la parola appartiene alla lingua francese. Nel terminare del t. 772, G. si sovrappone a I. per fornire alla compagna una spiegazione esauriente, al posto dell’insegnante. Per farlo, G. sceglie di utilizzare il NPE sfruttando la particella ‘na’ in due occorrenze separate: nella prima, ‘na’ ha valore esplicativo e nella seconda, invece, appare come copula del verbo ‘be’ (‘essere’); risultando in una specie di raddoppiamento semantico utile al fine di determinare la differenza tra le due affermazioni (‘na francese’ e ‘na be later’) e disambiguare ulteriormente i dubbi della compagna.

Nella seconda unità del t. 774 appare la conferma di comprensione da parte di S., la quale ripete l’informazione che stava cercando (‘na french'). Il turno si apre con un lungo ‘o::ke::y’, da cui possiamo evincere che S. abbia effettivamente ottenuto l’informazione richiesta. Successivamente (t. 775), l’insegnante riprende la parola con un commento valutativo (‘esatto’) sul contenuto referenziale della spiegazione in NPE e della successiva conferma, riconsegnando una traduzione italiana del termine richiesto (‘dopo’). In seguito, I. chiede conferma a R., in quanto parlante francese, del risultato ottenuto; così facendo ne evidenzia anche il ruolo di parlante competente. Infine, nell’ultimo turno (t. 776), R. risponde positivamente alla domanda di I. confermando, in italiano, la traduzione corretta dal francese proposto inizialmente (t. 771).

Nella sequenza appena analizzata vediamo un esempio di interazione all’interno della classe multilingue, dove la negoziazione del significato avviene tra tutti i partecipanti in maniera attiva. Un elemento linguistico che necessita una chiarificazione da parte dell’insegnante, viene in effetti confermato e corretto da tutti i partecipanti.

Ora che abbiamo illustrato un esempio minimo di analisi, procediamo con la presentazione e l’esame delle sequenze oggetto della presente ricerca, le quali provengono da una lezione – qui presa come single case analysis – estrapolata dal corpus di audioregistrazioni precedentemente menzionato.

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