1.1.4 Gli studi sulle lingue di contatto

Dal momento dell’istituzione degli studi accademici sulle lingue di contatto, avvenuta a cavallo degli anni ’50 e ’60, è stato possibile rilevare l’eccezionalità delle forze linguistiche che contraddistinguono la creazione di pidgin e creoli, per il fatto che le dinamiche coinvolte si dimostrano particolarmente “rapide e marcate” rispetto alla formazione di altre lingue (Holm, 2000). Inoltre, secondo Holm (2000), la ricerca sui processi di pidginizzazione e creolizzazione ha permesso l’avanzamento degli studi di linguistica teoretica e applicata, rendendo un buon servizio agli studi accademici al riguardo e incoraggiandone le ricadute positive anche fuori dall’accademia. I lavori di Labov (1982, 1972), per esempio, sull’inglese vernacolare afro-americano hanno posto le fondamenta della sociolinguistica moderna, la quale – a sua volta – ha messo a fuoco gli studi sul cambiamento linguistico in seguito ai cambiamenti riscontrabili nella composizione delle società contemporanee.

African American Vernacular English, un semi-creolo parlato dalle comunità afro-americane negli Stati Uniti, storicamente marcato come lingua corrotta, “rozza” e grammaticalmente imprecisa. A lungo si sono identificati i parlanti di questa varietà con alcuni degli strati più bassi della popolazione americana, influenzando così le istituzioni nel compiere scelte linguistiche decisive, in particolare per quanto riguarda l’istruzione pubblica e la giustizia (Holm 2000; Labov 1982, 1972).

Fenomeni come la pidginizzazione e la creolizzazione sono entrati nelle discussioni della linguistica storica come esempi “estremi” del cambiamento linguistico nato dal contatto, andando a sfidare la validità di alcune supposizioni precedenti riguardo alla relazione genetica tra le lingue, con particolare riferimento ad alcuni concetti molto discussi come l’albero genealogico linguistico e la glottocronologia.

Glottocronologia : Tecnica lessicostatistica atta a stabilire il numero di anni in cui due lingue a contatto rimangono separate.

Ciò dimostrerebbe, insieme a quanto segue, come l’approccio qui presentato alle lingue di contatto sia in effetti di stampo recente, tanto da non avere ancora prodotto in Italia una vasta letteratura di riferimento, nonostante si siano già viste nascere discussioni importanti tra gli studiosi e continui sviluppi teorici in seno agli studi di creolistica, di cui vedremo alcuni esempi. Per l’appunto, citeremo brevemente le maggiori teorie che stanno alla base degli studi sulle lingue di contatto e della creolistica, considerando gli approcci e i riferimenti più influenti.

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